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"Quando la mafia è femmina", il libro nella bottega centonove/novantasei

Qual è il contributo specifico delle donne alla mafia pugliese e alla ‘ndrangheta? In che modo figure note come “donne d’onore” influenzano tanto le dinamiche quanto le operazioni esterne delle organizzazioni criminali? Che cos'è la pedagogia della vendetta e quando si è sviluppato il passaggio da donne da angeli del focolare ad angeli della morte? Nel suo libro “𝐋𝐞 𝐛𝐨𝐬𝐬: 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐞̀ 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐚” la criminologa Avv.Mariatiziana Rutigliani Criminologa parte dall’assunto che le donne abbiano progressivamente acquisito ruoli strategici e operativi nelle strutture mafiose tradizionali, pur essendo marginalizzate simbolicamente.
 
E' questo il tema che abbiamo affrontato negli spazi di Centonove/novantasei nell’ambito dei “𝐕𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ 𝐢𝐧 𝐁𝐨𝐭𝐭𝐞𝐠𝐚” organizzati dal consorzio di cooperative sociali Oltre / la rete di imprese. «Il ruolo delle donne all’interno delle organizzazioni mafiose, seppur storicamente sottovalutato, costituisce un aspetto cruciale per comprendere le dinamiche profonde e i meccanismi di funzionamento della criminalità organizzata. La loro presenza, sia come custodi dei valori tradizionali sia come partecipanti attive nelle operazioni criminali, sfida gli stereotipi consolidati e consente di approfondire l’analisi nell’ambito della criminologia». Grazie davvero a Rutigliani Mariatiziana e a Raffaella De Giosa per aver creato questo contatto e averci dato modo di riflettere su questo tema, che riguarda anche il nostro territorio e la Puglia.

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