“Il mare non dimentica il dolore e restituisce ciò che ha preso.
Quanti minuti, quante ore e quanti giorni di silenzio per ognuno dei miserabili annegati in cerca di futuro?
E quanti anni di lutto per i bimbi e le donne che ora giacciono in fondo al mare?
Quale sarà stato il loro ultimo pensiero, il loro ultimo grido e quanto lungo e doloro l’ultimo respiro.
Noi tutti colpevoli.
Bandiere a mezz’asta a onorare chi.
Facciamo silenzio”.

La poetica di Sirius tra linfa dalle emozioni, dalle storie delle persone, dagli elementi della natura. La poesia “Migranti” è solo un assaggio di quanto condiviso con il poeta negli spazi di Centonove/novantasei per gli appuntamenti in programma nell’ambito del "𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐋𝐢𝐛𝐫𝐢 𝐢𝐧 𝐁𝐨𝐭𝐭𝐞𝐠𝐚”.  Le poesie raccolte in “𝐏𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐭𝐚”, e presentate grazie alla lettura di Elisa Liguori e alla competenza di Maria Giovanna Ciletti, sono come dei tasselli di un mosaico interiore, frammenti di un'anima che si racconta attraverso immagini evocative e parole cesellate con cura.  

C’è in questi versi la sensibilità di chi osserva il mondo con occhi disincantati ma mai rassegnati, di chi sa che la poesia non è solo un rifugio, ma anche un mezzo per comprendere e dare voce all'ineffabile. Sono questi gli elementi essenziali della poetica di Michele Di Domenico, che firma le sue poesie con lo pseudonimo di 𝐒𝐢𝐫𝐢𝐮𝐬, che generano nel lettore un’atmosfera sognante e carica di passioni. Ma anche di interrogativi, suggestioni, pensieri. Del resto, l’artista è chiamato proprio a scombussolare il lettore, metterlo in crisi, staccarlo dalle sue certezze. La poesia è come un viaggio. Un “Buin viaggio” per citare l’ultima lirica contenuta in “𝐏𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐭𝐚”: Ė solo un viaggio, conoscerai altre strade, albe e tramonti, abbracci e desideri. Tornerai”.

L’iniziativa promossa dal consorzio di cooperative sociali Oltre / la rete di imprese attraverso la bottega Centonove/novantasei in piazza Cavour n. 3 si inserisce nella campagna nazionale IlMaggioDeiLibri, promossa dal Centro per il libro e la lettura.