“Il profilo migliore” di ciascuno di noi è quello dell’autenticità, che non inganna, che si rivela agli altri per ciò che è realmente. Senza filtri, senza ansia di acchiappare like, senza la paura di mostrarsi anche fragili ed imperfetti. ce lo ricorda Sara Fiumefreddo con il suo romanzo “Il profilo migliore” (Another Coffee Stories – Editore) che ha presentato nell’ambito della rassegna “𝐕𝐨𝐜𝐢𝐝𝐢𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚 – 𝐕𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐨 𝐒𝐥𝐨𝐰 𝐏𝐚𝐫𝐤” organizzata negli spazi di Centonove/novantasei, la bottega che a Foggia in piazza Cavour n. 3 vende prodotti etici, solidali e liberati dalle mafie.
Attraverso un gioco coinvolgente sulle canzoni contenute nel libro, un test per comprendere il proprio rapporto con i social network ed un bella chiacchierata che ha spaziato sui temi del romanzo, la giovane autrice molfettese ci ha fatto conoscere la storia di Monica Spedicato, ventiquattrenne leccese, allergica ai social, ma che suo malgrado, complice la sua amica Carmen, si ritrova al centro di un’inaspettata fama digitale. Un’occasione da cogliere o una trappola travestita da successo? Perché la domanda è sempre la stessa: è possibile preservare l’autenticità in una realtà dove si è alla continua ricerca dell’apparenza?
L’incontro, moderato dalla docente e giornalista Alessia Paragone insieme ad Emiliano Moccia, ci ha aiutato a riflettere sull’uso che facciamo dei social, sul loro impatto nella vita di tutti i giorni, sulle opportunità che possono avere ma anche – e soprattutto – sulle insidie che nascondono. Presente anche Anna Rita Zichella, presidente del consorzio Oltre / la rete di imprese che promuove l’iniziativa attraverso “centonove/novantasei” quale momento per animare il territorio e favorire occasioni di incontro, riflessione e confronto.





